Quando è cominciato tutto? Quando si è strutturata una gerarchia dei sessi che ha imposto il dominio del maschile sul femminile dando via alla teorizzazione della superiorità degli uomini sulle donne e della complementarità di due generi fortemente distinti? Perché la società ha naturalizzato una diseguaglianza che nulla ha di naturale, accettandola per secoli, con il suo portato di infelicità, come un’evidenza o come un destino? Sono domande fondamentali sull’origine di quello che, a partire dall’Ottocento, si definisce patriarcato.
In occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne, la compagnia Teatro d’Asporto propone una pièce teatrale inedita con musica dal vivo a cura delle allieve e degli allievi del corso di teatro adulti avanzato di Accademia delle Arti che indaga le radici della cultura maschilista nei miti greci.
Una drammaturgia contemporanea tagliente che intrattiene col riso e colpisce allo stomaco a tradimento, senza filtri e spietata come la leggerezza delle favole. Il mito, specchio del nostro presente, ha la voce di Danae: universitaria dedita alla prostituzione online, di Dafne: costretta a trasformarsi per sopravvivere alla famiglia e al lavoro, di Io: amante nascosta in una nuvola digitale e di tante altre donne vittime del patriarcato da almeno tre millenni.
Drammaturgia e recitazione: Paola Bovi, Paolo Costa, Matilde Farina, Paola Lucchini, Miriam Parotti, Tiziana Tommasi.
Regia e musica dal vivo: Marco Moioli.
Evento realizzato con il contributo di Fondazione Comunità Mantovana.
Ingresso libero, cena o aperitivo con prenotazione consigliata al 3408733974